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Il Monte Rosa nelle stampe dell’Ottocento
L’illustrazione
nei libri di montagna ha acquistato col passare del tempo, e con l’avvento di
nuove tecniche tipografiche sempre più importanza, tant’è che al giorno
d’oggi si possono trovare molti libri
di sole fotografie. Nate per dare una configurazione ai paesaggi
descritti nei diari di viaggi e nei saggi sulle neoscoperte zone alpine,
queste immagini, con il loro sempre maggior utilizzo, in molti casi hanno
assunto anche il compito di rappresentare graficamente l’itinerario di salita
verso la meta di un’escursione, quando ancora non erano chiari i termini
tipicamente alpini come “colle” e “monte”.
Dopo quelle di Leonardo da Vinci, le prime stampe del Monte Rosa sono
contenute nel “De l’utilité et de l’importance des voyages et des courses
dans son propre pays” edito nel 1790
e scritto da Esprit Benoit Nicolis de Robilant, primo ingegnere del Re di
Sardegna. Sei
anni più tardi comparve il quarto volume dei “ Voyage dans les Alpes “
dello scienziato ginevrino H. B. de Saussurre, con le splendide tavole fuori
testo, una delle quali compare in questa mostra.
Le
stampe erano ottenute con tecniche diverse a seconda dell’epoca: le prime
erano decorate a mano poi ci fu si
arrivò all’acquaforte e alla silografia
fino alla litografia che comparve nel Settecento per essere quindi sostituita
dalla fotografia. Per un approfondimento su queste tecniche rimandiamo a testi
più specifici.
Ed ecco una breve selezione di stampe del Monte Rosa. Tutte le riproduzioni provengono da libri conservati presso la nostra biblioteca
e rimaniamo a disposizione di quanti vorranno vedere questi ed altri originali.
Materiale
da selezionare ne abbiamo trovato tanto ma abbiamo puntato sulla possibilità di
farvi scoprire com’è il Monte Rosa “dall’altra parte”, quella da dove
non siete saliti, quella da dove non scenderete, quella che forse non
percorrerete mai perché troppo fuori mano. Non ci resta che partire per questo
seppur breve, tour iconografico attorno al Monte Rosa.
Bollettino del
Club Alpino Italiano anni 1878 e 1879
Nato da
un’idea di Bartolomeo Gastaldi nel lontano 1865 durante la sua presidenza
durata fino al 1872 , ”Il Bollettino” edito trimestralmente, fu la prima
pubblicazione curata direttamente dal neonato Club Alpino Italiano. Queste due
edizioni furono curate da redattori diversi: il geologo Martino Baretti diede
alle stampe quella del 1878, Francesco Virgilio l’altra. La pubblicazione del
“Bollettino” continuò più o meno regolarmente fino al 1912 quando si ebbe
una prima sospensione. Ripresa la pubblicazione nel 1925
ebbe come redattore Eugenio Ferreri fino al 1945 quando cessò
nuovamente. Dopo una breve pausa per la pubblicazione del n. 79 avvenuta nel
1967, bisognò aspettare il 1981 per vedere pubblicato il n. 80. Da allora,
edito più o meno regolarmente, il “Bollettino” torna ad essere la terza
rivista ufficiale del nostro Sodalizio che,
a differenza de “La Rivista” e de “Lo scarpone”, viene inviata
solo su richiesta. Per
più approfondite notizie vi invitiamo a consultare il “Bollettino CAI
n. 100” che è anche “Annuario del Club Alpino Accademico del 1998”.
Famose le stampe fuori testo che corredavano molti articoli, alcune di
considerevole lunghezza e disegnate con accurata precisione.
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Bollettino CAI anno
1878 |
Bollettino CAI anno 1879
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Guida
delle Alpi Occidentali. 1. Marittime e Cozie ; 2.1 Graie e Pennine. La
valle di Lanzo e del Canavese; 2.2 Le valli del Aosta di Biella della Sesia e
dell’Ossola / Luigi Vaccarone, Alessandro Martelli e Giovanni Bobba – Torino
: Club Alpino Italiano, 1889/96
Luigi
Vaccarone (1849-1902) fu iniziato alla montagna da Alessandro Martelli, col
quale il 24 dicembre 1874 compì la prima salita all’Uia di Mondrone, dando il
via all’alpinismo invernale. Importante esponente dell’alpinismo torinese
ed italiano, nel 1884 Vaccarone fu nominato “Vice incaricato”
per le pubblicazioni dal Consiglio Direttivo del CAI
e nel 1885 curò gli indici
del “Bollettino” che vanno dall’anno 1865 al 1884 e che furono pubblicati
nel vol. 51. Nel 1892 fu eletto Vice presidente della Sezione di
Torino, e nel 1898 il Club Alpin Français lo elesse membro onorario.
Questa
pregevole e famosa opera, che per praticità è stata suddivisa in
tre pratici volumetti separabili, è il risultato di lunghe e
approfondite e dettagliatissime ricerche nelle
Alpi Occidentali tanto che nell’indice sono riportati ben 2000 nomi di punte,
colli, villaggi, ghiacciai, torrenti ecc. Nella stampa esposta, ottenuta da una
foto di Vittorio Sella, si può per l’appunto notare la scrupolosità con la
quale è riportata la denominazione di colli, punte e sottogruppi montuosi del
Monte Rosa.
Nel gruppo del Monte Rosa si deve al Vaccarone la prima ripetizione della salita
per la Cresta Signal alla Punta Gnifetti ascensione compiuta il 27 agosto 1891
in compagnia di Guido Rey , Daniele ed Antonio Maquignaz con 2 portatori.

Itinéraire
descriptif et historique de la Suisse, du Mont Blanc, de la Vallée de Chamonix
et des vallées du Piemont / Joanne Adolph - Paris : Hachette, 1865
Joanne
Adolphe (1813-1881) geografo, editore e giornalista francese, fu tra i fondatori
del Clun Alpin Français e ne fu il terzo presidente. Questo volume fa parte
della celebre collana di “Guide Joanne” da lui diretta ed edita
da Hachette, tra le più consultate dai turisti della seconda metà
dell’Ottocento. Il Joanne fu anche direttore dell’”Annuaire” del Club
Alpin Français fino al 1878, quando, gravemente malato ne lasciò la redazione.
L’8 marzo del 1890 venne posta una lapide sul muro della casa dove nacque a
Dijon, cerimonia alla quale furono invitate tutte le sezioni del Club. Qualche
mese dopo gli fu dedicata anche una
via della città.
Da notare la precisione dei dettagli della stampa ricavata, come molte altre nel
libro, da un disegno di Samuel Freeman, incisore ed illustratore noto per i suoi
ritratti, basato su una foto di
Frederick von Martens, pioniere
della fotografia in montagna. Questo volume rimane una delle più dettagliate
guide sulla Svizzera e sull’iconografia alpina realizzate nell’800.
Der
Monte Rosa. Eine topographische und naturistorische Skizze, nebst einem Anhange
der von Herrn Zumstein gemachten reisen zur Ersteigung seiner Gipfel / Ludwig
Freiherrn von Welden - Wien : Carl Gerold, 1824
Ludwig
Freiherrn von Welden (1782-1853). Generale dell’imperatore d’Austria
e capo di stato Maggiore. Di stanza a Milano tra il 1820 ed il 1824 si dedicò
all’esplorazione del Monte Rosa, effettuando il 25 agosto 1822 la prima salita
a quella che Joseph Zumstein aveva chiamato“Punta D” e che oggi viene
chiamata Ludwigshőhe. Questo volume contiene la prima carta topografica
dedicata al Monte Rosa sulla quale sono riportati i nomi di ghiacciai e punte.
Ricordiamo che fino a quel momento le punte del massiccio, grazie ad un prezioso
lavoro di Joseph Zumstein, erano geograficamente indicate con le lettere
dell’alfabeto dalla A alla H, mentre i ghiacciai non avevano nome.

La
Vallée d’Aoste / Aubert Édouard – Paris : Amyot, 1860
Aubert
Edouard (1820-1877). Cavaliere dell’Ordine di Saint-Grégorie e membro della
Société Academique du Duchè d’Aoste. Di origine parigina giunse in Valle
d’Aosta per la prima volta nel 1851 accompagnato dal cognato, famoso medico
valdostano. Rimase talmente affascinato dalla Valleé che tornò per molti anni
di seguito a visitarne le località più caratteristiche. Durante questi
soggiorni conobbe i canonici Gal e Carrel coi quali instaurò una solida
amicizia. Su loro suggerimento iniziò a lavorare su un testo da unire ai
disegni che aveva fatto durante le visite in valle. Il lavoro durò otto anni e
gli valse la nomina a cittadino onorario di Aosta, dove esiste una via a lui
dedicata. Questa stampa è tratta da quel libro, considerato ancor oggi tra le
più pregiate opere sulla Valle d’Aosta, divenuto molto ricercato per le 97
stupende illustrazioni di paesi e castelli ricavate dai suoi originali, e per le
33 incisioni in acciaio eseguite da E. Chavanne, pittore ed incisore francese
allievo dell’Ecole des Beaux Arts di Lion. L’autore volle dedicare il libro
a Sua Altezza Reale Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi con “Hommage du
profond rispect de son trés-humble & très obeissant serviteur”.

Jahrbuch
des Schweizer Alpenclub 1879/1880
Questa
è una pregevole stampa dell’ing. Xavier Imfeld, che fu il più importante
topografo svizzero dell’800. Fu un cartografo affermato e disegnò circa 30
panorami e numerosi rilievi alpini. Sposato a Marie, figlia di Alexander Seiler,
famoso albergatore di Zermatt, ebbe il merito di aver progettato e contribuito
alla costruzione della ferrovia del Gornergrat.
Lo Schweizer Alpenclub fu fondato nel 1863 e fin dall’anno successivo venne
pubblicato l’annuario “Jahrbuch des Schweizer Alpenclub” che
sovente aveva allegate pregevoli stampe fuori testo conservate in custodie di
cartone. Nella stampa è da notare il cliente legato tra le due guide esultante
forse per aver raggiunto il colle Aphubeljoch meta dell’ascensione, forse per
il magnifico panorama che gli si apre davanti
A
lady’s tour round Monte Rosa with visit to the Italian valley of Anzasca,
Mastalone, Camasco, Sesia, Lys, Challant, Aosta and Cogne. In a series of
excursions in the year 1850-56-58 / Mrs Henry Warwich Cole – London : Brown
Longman, Green, Longmans and Roberts, 1859
Eliza
Robinson (1819-1877) è più nota come Lady Cole dal nome del marito Henry
Warwich Cole. Con Eliza, moglie del reverendo King, può essere considerata una
delle pioniere dell’escursionismo femminile. In compagnia del marito per ben
tre volte si recò nelle Alpi Occidentali visitando la Valsesia durante gli
ultimi due viaggi. Su suggerimento dell’amico William Longman, affermato
editore di Londra, mise in ordine i diari scritti durante i suoi viaggi
e ne ricavò un libro nel quale incluse anche preziosi consigli
rivolti alle donne appassionate di montagna. Per la realizzazione delle stampe
che accompagnano il testo, si affidò a George Bernard, noto pittore e
acquarellista, con il quale condivideva la passione per la montagna.
Peacks,
passes and glaciers excursions by members of the Alpine Club. Second series /
Kennedy Edward Shirley – London : Longman, 1862 (2 vol.)
Questi
due volumi furono preceduti da un’altra serie edita a cura di John Ball e
furono le prime pubblicazioni specialistiche sulla montagna, nonché le antenate
del prestigioso “Alpine Journal”. Gli appassionati di libri antichi di
montagna sovente si imbattono in questo celebre editore che aveva al suo attivo
molte pregevoli pubblicazioni dell’alpinismo inglese. In questa serie, tra i
vari articoli, troviamo la relazione della prima salita al Lyskamm Orientale per
Cresta Est effettuata il 19 agosto 1861 da W.E. Hall, J.F. Hardy, J.A. Hudson ed
altri compiuta in giornata partendo dal Riffelberg, e quella della prima salita
per Cresta Sud al Nordend compiuta il 26 agosto di quello stesso anno da F.T. e
E.N. Buxton e J.J. Cowell con M. Payot.
Edward
Shirley Kennedy (1817-1898) è considerato il vero fondatore dell’Alpine Club
poiché fu proprio lui che il 22 settembre 1859 convocò a Londra le persone che
sapeva appassionate di montagna, con lo scopo di
costituire la prima associazione alpinistica europea.
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A
guide to Zermatt and the Matterhorn / Whymper Edward – London, Murray,1897
Edward
Whymper (1840-1911) è certamente più conosciuto come primo salitore del
Cervino che per le sue indiscutibili doti artistiche. Suo padre aveva un
affermato studio di pittura dove Edward fin da piccolo mise a frutto il proprio
talento artistico. I suoi disegni furono notati da William Longman che nel 1860
lo assunse e lo inviò nelle Alpi e nel Delfinato per eseguire i disegni da
inserire nella seconda serie dei “Peacks, passes and glaciers”. Giunto a
Zermatt rimase affascinato dalla mole slanciata del Cervino, dando inizio ad una
delle più importanti pagine della storia dell’alpinismo.
Un
non meglio identificato N.V. sulla “Rivista Mensile del Club Alpino
Italiano” n. 5 del 1898, dopo aver elogiato i contenuti di questa guida,
rimarca con dispiacere che, pur essendo così dettagliata su alcune zone,
presenta la grave lacuna di non menzionare la parte del Monte Rosa accessibile
da Zermatt e nemmeno riporta il benché minimo accenno alla Capanna Osservatorio
Regina Margherita di cui sottolinea l’indubbia utilità per alpinisti e per
ricercatori.
Voyages
dans les Alpes, précedés d’un essai sur
l’histoire naturelle des environ de Genéve / de Saussurre Horace-Bénédict
– Neuchatel (vol. 1,3,4) Genéve (vol. 2) : Barde Fauche (vol. 1) ,
Manget &Co . (vol.2), Fauche et Borel
(vol 3 e 4), 1779-1796
Horace-Bénédict
de Saussurre ( (1740-1799) Illustre scienziato ginevrino visitò la valle di
Chamonix per la prima volta nel 1760. Rimasto affascinato dal Monte Bianco
promise una forte ricompensa a chi fosse riuscito a salire in vetta. Venticinque
anni dopo iniziò la storia della conquista al gigante delle Alpi. Il Monte Rosa
viene descritto nel quarto volume. Iniziato il viaggio il 15 luglio 1789 da
Ginevra in compagnia del figlio Nicolas-Théodore (1767-1845), e risalito il
Vallese giunse in Italia attraversando il Sempione. Breve la sua visita nella
nostra valle: il 5 agosto da Bannio Anzino risalì la valle d’Olocchia fino a
Baranca pernottando a Carcoforo e già l’8 lasciava la Valsesia attraverso il
colle Valdobbia dopo aver visitato la fonderia di Scopello e le miniere di
Alagna. I “Voyages” con ricche
osservazioni scientifiche alternate
a cenni sulla storia e costumi locali, possono essere considerati
la prima opera che divulgò il mondo della montagna agli uomini di
scienza dell’epoca. Per le illustrazioni
de Saussurre si fece aiutare la figlio Nicolas-Théodore e da Marc-Théodore
Burrit (1739-1819) a sua volta autore di molti libri sulle Alpi, che
illustrò personalmente.

The
Italian Valley of the Pennine Alps : a trough all the romantic and
less-frequented vales of northen Piedmont from the Tarentaise to the Gries / by
Rev. S.W. King – London : John Murray, 1858
Il
reverendo Samuel William King, (1821-1868) in compagnia dell’inseparabile
moglie Eliza, intraprese nel 1855 un viaggio nelle Alpi Pennine visitandone i più
famosi belvedere. Entrò in Valsesia passando per il Col d’Olen proveniente da
Gressoney. Durante il soggiorno ad Alagna ebbe un lungo colloquio con il parroco
Don Gnifetti e successivamente insieme
si recarono all’Alpe Pile per ammirare la magnifica parete
Sud-Est del Monte Rosa. E’ qui che il
King disegnò una delle stampe che corredano il libro e che sono esposte
nella mostra. Lasciò la Valsesia
scendendo fino a Balmuccia e quindi dopo aver risalito la Val Sermanza e
visitato Rima e Carcoforo entrò in Valle Anzasca attraverso il Col d’Egua.
Per la zona attorno al Monte Rosa il King si avvalse di quanto scritto dal von
Welden nel suo “Der Monte Rosa”

Bibliografia
consultata
Innanzitutto
si ringraziano gli iscritti alla mailinglist Bibliocai, in particolare
Alessandra Ravelli della Biblioteca Nazionale di Torino, Alberto Facci della
biblioteca della Sezione di Schio e Angelo Magliani di Genova per l'aiuto
fornito per la ricerca di informazioni di difficile reperibilità
Aliprandi
Laura e Giorgio, Gatten Antonio, Il Cervino e le sue stampe, Priuli
e Verlucca , Ivrea, 1978
Aliprandi Laura e
Giorgio, Pomella Massimo, Le grandi Alpi nella cartografia dei secoli passati,
Priuli e Verlucca, Ivrea, 1974
Audisio Aldo, Guglielmotto-Ravet Bruno, Alpi e Prealpi nell’iconografia
dell’800, Priuli e Verlucca, Ivrea, 1982
Baldaccini Lorenzo, Il libro antico, Carocci, Roma, 2004
Camanni Enrico, La letteratura dell’alpinismo, Zanichelli, Bologna,
1985
Cerri Riccardo, Osella Crevaroli Laura, The Queen of the Alps, Zeisciu,
Magenta 1998
De Saussurre Horace-Bénédict, Viaggi attorno al Monte Rosa, Fondazione
Enrico Monti, Anzola d’Ossola, 1989
Fini Franco, Il Monte Rosa, Zanichelli,Bologna, 1979
Garimoldi Giuseppe
(a cura di), Dall’orrido al sublime la visione delle Alpi, Biblioteca
di via Senato, Milano,2002
Giglio Pietro, Pecchio Oriana, Enciclopedia della Valle d’Aosta,
Zanichelli, Bologna, 2005
Perret Jacques, Guide des
livres sur la montagne et l’alpinisme, De Belledonne, Grenoble, 1997 (2
vol.)
Priuli
Gerardo, Garin Patrizia, Monte Bianco, Chamonix, Courmayeur nelle antiche
stampe, Priuli e Verlucca, Ivrea, 1985
Von Welden Ludwig, Il Monte
Rosa. Schizzo topografico e naturalistico, Fondazione Enrico
Monti, Anzola d’Ossola, 1991
Immagini ed immaginario della montagna 1740-1840 (Cahier Museomontagna n.
64) Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, Club Alpino
Italiano Sez. di Torino, Torino, 1989
Annuaire du Club Alpin Français,
anno 1889
Biblioteca alpina, Libreria Antiquaria Piemontese, Torino 2002
La Rivista Mensile del Club Alpino Italiano anno 1898
Le Alpi nei Secoli, Libreria Antiquaria Pregliasco, Torino 2006 (catalogo
n. 92)
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